L’autore e illustratore del quale abbiamo parlato nel nostro ultimo incontro è Maurice Sendak, forse uno dei più liberi, originali, completi e discussi fra gli scrittori e illustratori per l'infanzia contemporanei.
UN PO' DI BIOGRAFIA
Maurice Sendak nasce nel 1928 in una zona povera di Brooklyn, quartiere di New York, da genitori ebrei polacchi, Sarah Schindler e Philip Sendak, un sarto.
Sendak ritratto con i fratelli e la madre.
In questi anni l'autore costruisce la sua poetica attraverso la frequentazione delle due principali culture con le quali entra in contatto, quella ebraica delle origini e quella americana del suo presente.
Da piccolo Maurice è segnato sia dall'impatto con la Seconda Guerra Mondiale sia dalla salute cagionevole che lo costringe a letto per lunghi periodi a causa di problemi cardiaci, incomincia così anche a disegnare per trascorrere il tempo ed è allora che prende la decisione di diventare illustratore, in particolare dopo aver visto all'età di dodici anni il film di animazione della Disney, Fantasia.
In gioventù si forma artisticamente frequentando la Lafayette High School, poi diventa disegnatore della All-American Comics, una serie di fumetti, e successivamente frequenta la Art Students League, una scuola d'arte a New York.
Durante l'ultima frequentazione scolastica lavora come vetrinista da F.A.O. Schwarz, il più grande e famoso negozio di giocattoli sulla Fifth Avenue di New York.
Da Schwarz conosce Ursula Nordstrom, editor della sezione bambini della editrice HarperCollins, sarà lei a volere che lui esegua i disegni per le illustrazioni del suo primo libro come editrice The Wonderful Farm scritto da Marcel Aymé nel 1951.
Nel 1952 Sendak incontra l'autrice Ruth Krauss con cui realizza A Hole is to Dig, un picture book capolavoro che ancora oggi è utilizzato per lo studio nei corsi d'arte delle università americane.
Alla fine degli anni Cinquanta Sendak decide di iniziare a scrivere, non solo a disegnare, le proprie storie e nel 1956 pubblica così il suo primo libro da lui interamente prodotto, Kerry's Window.
Sono piccole storie con protagonisti orsi grandi e piccoli, crea così una serie, dove ritroviamo gli stessi
personaggi in situazioni differenti.
E' però Il suo libro Nel paese dei mostri selvaggi che lo renderà famoso.
Libro cult, leggendario, pubblicato nel 1963, divenuto famosissimo, anche per aver generato molte discussioni, premiato nel 1964 con la prestigiosa Caldecott Medal per il miglior libro illustrato americano dell'anno.
Sendak e il pupazzo di uno dei mostri del libro Nel paese dei mostri selvaggi.
Murales dedicato al personaggio di Max, il re dei Mostri selvaggi,
Sendak è entusiasta della collaborazione con Singer, in particolare lo sono i suoi genitori ammirati dell'amatissimo scrittore, così importante per la cultura ebraica.
Nel 1970 Sendak pubblica Luca la luna e il latte titolo italiano di In the Night Kitchen, titolo in lingua originale.
Questo libro riscuote un successo inaspettato anche per l'originalità del segno di Sendak, fuori dagli schemi del tempo.
Anche questo albo però suscita contestazioni ed è soggetto a diverse censure.
Contestato in diversi stati americani come Illinois, New Jersey, Minnesota e Texas, per la condizione di nudità del piccolo protagonista durante la maggior parte della narrazione, per il modo di rappresentazione dei cuochi, (con baffi alla Hitler), e per il fatto che tentino di cucinare il protagonista in un forno.
Sandak fa riferimento, in particolare con questo dettaglio, all'olocausto, evento storico tragico al quale egli è particolarmente sensibile a causa della sua origine ebraica.
Luca, la luna e il latte appare tutt'ora nella lista dei libri contestati o banditi dalla American Library Association e al ventunesimo posto nella lista dei "100 libri più contestati degli anni novanta".
Tra le attività intraprese da Sendak, oltre a quella di scrittore per l'infanzia, c'è quella di scrittore per la televisione.
La fine degli anni Settanta vede la collaborazione anche con il compositore britannico Oliver Knussen con l'intenzione di adattare per il teatro Nel paese dei mostri selvaggi e Higglety Pigglety Pop! (il suo albo successivo interamente prodotto).
Studio per la scenografia dell'adattamento teatrale di Nel paese dei mostri selvaggi, 1979-1983.
Studio per la scenografia dell'opera Il Flauto Magico di Mozart, particolare della scena col tempio del sole, 1979-1980.
Studio per la scenografia dell'opera Lo Schiaccianoci, scena della battaglia nell'atto 1°, 1982-1983.
Le due tavole pubblicate sul New Yorker a firma di Sendak e Spiegelman.
Il nome deriva dal gergo cecoslovacco per definire l'insetto chiamato bombo.
Il libretto dell'opera, è stato adattato da Tony Kushner, e i disegni di Sendak enfatizzano il simbolismo dell'opera disegnando il personaggio di Brundibár con i baffetti di Hitler.
Il libro fu nominato dal The New York Times tra i 10 migliori libri illustrati del 2003.
L'opera fu rappresentata nel 2003 al Chicago Opera Theatre.
Nel settembre 2008, in un articolo apparso sul The New York Times, Sendak dichiara la propria omosessualità e di aver vissuto con il suo compagno, lo psicoanalista Eugene Glynn, per cinquant'anni, fino alla morte di quest'ultimo nel maggio 2007.
Questa situazione non era mai stata dichiarata da Sendak perché negli anni passati in America si poteva rischiare di dover rinunciare alla professione di autore per l'infanzia.
Maurice Sendak muore nel 2012 all'età di 84 anni per le conseguenze di un attacco cardiaco.
L'ultima pubblicazione di un'opera di Maurice Sendak è però postuma nel 2018 in seguito al ritrovamento di un manoscritto, dotato anche di illustrazioni, da parte della sua ex assistente personale Lynn Caponera, attuale presidente della fondazione a lui intitolata la Maurice Sendak Foundation.
Il libro dal titolo Presto & Zesto in Limboland è stato scritto a quattro mani da Maurice Sendak e Arthur Yorinks, autore e grande amico dello scrittore, infatti hanno firmato anche altri lavori The Miami Giant, del 1995 e Mommy? del 2006,
un pop-up divertente, pauroso, pieno di mostri ...
Presto and Zesto in Limboland, nasce nel 1990, i due autori cercano di tradurre e illustrare in inglese alcune filastrocche tradizionali ceche, convertite in musica nel 1927 da Leoš Janáček nella composizione Rikadla, proposta proprio nel '90 dalla filarmonica di Londra.
Il lavoro però non viene pubblicato per difficoltà nelle traduzioni.
I disegni finiscono così in un cassetto per sette anni, finché Yorinks propone a Sendak di usarli per un'altra storia. Realizzano così il nuovo libro, ma per una serie di circostanze, anche questo non viene pubblicato fino al 2018 dopo il ritrovamento, dall'editore Michael Di Capua,.
La copertina di Pesto & Lesto in Limboland illustrato da Maurice Sendak e scritto con Arthur Yorinks, pubblicato postumo nel 2018 dall'editore Michael di Capua Books.
La diffusione dell'opera di Sendak in Italia, come per altri importanti autori, è a oggi limitata ad alcuni titoli considerati maggiori, ma l'insieme della sua vasta produzione non compare nei cataloghi delle case editrici nazionali mancando forse una traduzione.
QUALCHE CITAZIONE ... DA SENDAK
QUALCHE PENSIERO SUL LAVORO DELL'ARTISTA
La filosofia che emerge dal lavoro di Maurice Sendak si può riassumere, il larga parte, nelle parole contenute nella risposta data a una domanda posta in un'intervista rilasciata nel 1988 su cosa fosse per lui l'albo illustrato:
Ulteriori insegnamenti giungono anche dalla realtà artistica europea: Gustave Doré, Louis-Maurice Boutet de Monvel, Jean de Brunhoff (l’autore di Babar), Tomi Ungerer (vedi anche per questo autore il nostro post) e André François, da Wilhelm Busch (autore di Max und Moritz, 1865) e Heinrich Hoffmann (il creatore di Struwwelpeter, 1845, noto in italiano come Pierino Porcospino).
Lo stile di Sendak non è uno stile unico, ma si caratterizza per non essere mai ripetitivo e per assumere le caratteristiche ritenute più espressive per i contenuti affrontati nella singola storia.
L'autore ha anche la capacità di assorbire nei suoi lavori altre forme artistiche: letteratura, poesia, musica, pittura, fumetto etc.
Nell'ambito dei picturebooks, si può dire che abbia esplorato tutte le diverse tipologie possibili e ha compiuto frequenti incursioni nel mondo del fumetto con illustri collaborazioni.
La caratteristica che rende però molto attuale e personale il lavoro di Sendak è la trattazione di temi considerati “proibiti” per l'albo illustrato per l'infanzia, quella che mostra l'infelicità, sin dall'infanzia, l'irriverenza, la ribellione e la rabbia.
I suoi bambini si mostrano un sacco divertiti, ma spesso sembrano anche indifesi.
Egli cerca di rappresentare i sentimenti dei bambini o meglio il modo in cui lui ricorda di essersi sentito da bambino.
Sendak ha rappresentato spesso i bambini a testa in giù.
Una posizione che rappresenta una provocazione nei confronti degli adulti, ma anche la voglia e il coraggio di vedere il mondo da un’altra prospettiva.
I bambini di Sendak sono irriverenti, pieni di vita e di rabbia, di curiosità, ma anche molto razionali e riflessivi.
A causa di questo approccio nel rappresentare il mondo infantile, l’accoglienza del pubblico adulto e della critica non sono sempre stati entusiasti nei confronti del lavoro di Sendak, esprimendosi spesso in modo critico e arrivando persino a proibire la diffusione di alcuni suoi libri.
A sua volta il lavoro di Sendak ha influenzato, per loro stessa ammissione, il lavoro di altri scrittori e illustratori contemporanei da Mercer Mayer fino a Claude Ponti, Philippe Corentin, Anthony Browne e Jimmy Liao (vedi qui il nostro post su questo autore).
Nel 2012 lo scrittore e illustratore Brian Selznick, gli ha dedicato il romanzo La stanza delle meraviglie (Mondadori, 2012), da cui nel 2017 è stato tratto anche un film Wonderstruck.
Alcuni libri che abbiamo visionato
(in ordine per anno di pubblicazione della prima edizione non italiana)
STORIE DI ORSACCHIOTTO
Scritto da Else Homelund Minarik, illustrato da Maurice Sendak, I delfini, Bompiani 1997.
Una serie di piccole storie di un orsacchiotto, un cucciolo e della sua mamma, piccoli giochi e grandi interrogativi, gli incontri con gli amici (tra gli altri un gufo, un'anatra, un gatto), la festa di compleanno, la storia della buonanotte, le avventure con papà e dai nonni.
Età di lettura: dai 4 anni.
(PRIMA PUBBLICAZIONE 1957)
PAPA ORSO TORNA A CASA
Scritto da Else Homelund Minarik, illustrato da Maurice Sendak, Adelphi, 1961.
Piccolo orso attende trepidante il suo papà, di ritorno dalla pesca e si intrattiene con alcuni dei suoi amici di avventura: un gufo, un gatto, una gallina e un'anatra.
Nella prima avventura Orsetto andrà a pescare con Gufo, immaginando grandi avventure che anche loro vivranno quando saranno grandi.
A casa incontreranno il papà, ma l’aspettativa di trovare una sirena dovrà ridimensionarsi, anche se il papà ha portato un tesoro forse di egual valore.
In Il singhiozzo Orsetto dovrà sperimentare i consigli per smettere di sighiozzare: trattenere il fiato? Un bicchiere d’acqua? La pacca sulla schiena? O lo spavento ...
Il pomeriggio trascorso in compagnia, per un picnic serberà la sorpresa di vedere una sirena vera?
Piccole scene quotidiane per parlare a bimbi piccini e ai più grandicelli.
Età di lettura: dai 4 anni.
(PRIMA PUBBLICAZIONE 1959)
NEL PAESE DEI MOSTRI SELVAGGI
Scritto e illustrato da Maurice Sendak, Babalibri, 1999
Nel paese dei mostri selvaggi è la storia di Max un bambino che con indosso un costume da lupo fa un terribile chiasso in casa, viene sgridato e definito "Mostro selvaggio" dalla mamma che lo manda in castigo nella sua stanza senza cena.
Max si ribella e decide di scappare verso il luogo che dà il titolo al libro, diviene il re di un gruppo assortito di strane creature, i mostri, coi quali intraprende una danza sfrenata e liberatoria la "ridda selvaggia"...
Originariamente il titolo dell'albo era Nel paese dei cavalli selvaggi (Where the Wild Horses Are), ma poco prima di iniziare le illustrazioni, Sendak cambiò i termini di "Cavalli selvaggi" con i più ambigui "Wild Things" (Cose selvagge, ambiguità che non si coglie nella traduzione italiana), termini che prendono spunto dall'espressione Yiddish "Vildechaya", usata per indicare i bambini chiassosi.
Anche le figure dei mostri riprendono un tema caro alla tradizione yiddish, infatti Sendak per i comportamenti dei mostri, delle loro danze selvagge, prende ispirazione dagli atteggiamenti bizzarri dei suoi parenti.
Pubblicato nel 1963, Nel paese dei mostri selvaggi fu accolto positivamente da critica e pubblico e ricevette il premio Caldecott Medal, per il migliori libro illustrato americano dell'anno.
Alcuni gruppi di genitori criticarono aspramente la storia, poco propensi a tollerare un bambino che urla contro la propria madre e scappa di casa, mentre altri ne lodarono l'insegnamento positivo: trasformando in maniera produttiva la sua rabbia, Max diventa a sua volta una figura autoritaria per i mostri.
Tuttavia, nel corso degli anni Sendak non hai mai commentato le numerose interpretazioni suggerite dalle sue storie.
Dal libro (Where the Wild Things Are) è stato prodotto un film nel 2009 diretto da Spike Jonze.
Età di lettura: da 3 anni.
(PRIMA PUBBLICAZIONE 1963)
ZLATEH LA CAPRA E ALTRE STORIE
Scritto da Isaac Bashevis Singer, illustrato da Maurice Sendak, Bompiani, 1978.
Raccolta di fiabe tradizionali ebraiche, rilette dal grande scrittore ebraico Singer ed illustrate da Sendak.
Età di lettura: da 8 anni.
(PRIMA PUBBLICAZIONE 1966)
LA VISITA DI ORSACCHIOTTO
Scritto da Else Homelund Minarik, illustrato da Maurice Sendak, Bompiani, 2000.
Dove Orsetto va dai nonni e Nonna Orsa gli racconta la storia di un piccolo pettirosso ... e Nonno Orso quella di un folletto...
Età di lettura: da 5 anni.
(PRIMA PUBBLICAZIONE 1969)
L'opera fu rappresentata nel 2003 al Chicago Opera Theatre.
Autoritratto di Maurice Sendak conservato nella fondazione Maurice Sendak Foundation.
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Questa situazione non era mai stata dichiarata da Sendak perché negli anni passati in America si poteva rischiare di dover rinunciare alla professione di autore per l'infanzia.
Maurice Sendak muore nel 2012 all'età di 84 anni per le conseguenze di un attacco cardiaco.
L'ultima pubblicazione di un'opera di Maurice Sendak è però postuma nel 2018 in seguito al ritrovamento di un manoscritto, dotato anche di illustrazioni, da parte della sua ex assistente personale Lynn Caponera, attuale presidente della fondazione a lui intitolata la Maurice Sendak Foundation.
Il libro dal titolo Presto & Zesto in Limboland è stato scritto a quattro mani da Maurice Sendak e Arthur Yorinks, autore e grande amico dello scrittore, infatti hanno firmato anche altri lavori The Miami Giant, del 1995 e Mommy? del 2006,
un pop-up divertente, pauroso, pieno di mostri ...
Pagine del libro in formato Pop-Up dal titolo Mummy? del 2006.
Il lavoro però non viene pubblicato per difficoltà nelle traduzioni.
I disegni finiscono così in un cassetto per sette anni, finché Yorinks propone a Sendak di usarli per un'altra storia. Realizzano così il nuovo libro, ma per una serie di circostanze, anche questo non viene pubblicato fino al 2018 dopo il ritrovamento, dall'editore Michael Di Capua,.
La copertina di Pesto & Lesto in Limboland illustrato da Maurice Sendak e scritto con Arthur Yorinks, pubblicato postumo nel 2018 dall'editore Michael di Capua Books.
La diffusione dell'opera di Sendak in Italia, come per altri importanti autori, è a oggi limitata ad alcuni titoli considerati maggiori, ma l'insieme della sua vasta produzione non compare nei cataloghi delle case editrici nazionali mancando forse una traduzione.
QUALCHE CITAZIONE ... DA SENDAK
- Non scrivo per i bambini. Non scrivo per gli adulti. Scrivo e basta.
- I bambini sono tosti, anche se noi li pensiamo fragili. Devono essere tosti. L'infanzia non è facile. Abbiamo un'idea sentimentale dell'infanzia, ma loro sanno cosa reale e cosa non lo è. Capiscono le metafore e colgono i simboli.
- Abbiamo insegnato ai bambini a pensare che la spontaneità sia inappropriata. I bambini sono disposti a esporre sé stessi alle esperienze più disparate. Noi no. Gli adulti dicono sempre che stanno proteggendo i loro figli, ma in realtà stanno proteggendo sé stessi. E poi, non si possono proteggere i bambini. Loro sanno tutto.
- Non avevo intenzione di dipingere. Non avevo intenzione di fare disegni appariscenti. E non avevo intenzione di avere una mia galleria. Volevo solo nascondermi da qualche parte, dove nessuno mi avrebbe potuto trovare, ed esprimere completamente me stesso.
- Fare libri, illustrare è l'unica felicità che abbia mai sperimentato nella mia vita.
- Penso che quello che ho offerto sia diverso non perché ho disegnato meglio degli altri o ho scritto meglio degli altri, ma perché sono stato più onesto degli altri.
QUALCHE PENSIERO SUL LAVORO DELL'ARTISTA
La filosofia che emerge dal lavoro di Maurice Sendak si può riassumere, il larga parte, nelle parole contenute nella risposta data a una domanda posta in un'intervista rilasciata nel 1988 su cosa fosse per lui l'albo illustrato:
«Penso di saperlo; è tutto. È il mio campo di battaglia.È dove esprimo me stesso. [...]. È dove lavoro. È dove ho messo tutte quelle fantasie che ho avuto con me per tutta la vita dando loro una forma che abbia un qualche significato. Io vivo dentro l’albo illustrato; è dove combatto le mie battaglie, e dove spero di vincere le mie guerre.»
Sendak viene considerato l’inventore dell’albo illustrato contemporaneo, dove fonde felicemente elementi antichi con quelli contemporanei.
Il suo lavoro trae ispirazione da lontano, da altri grandi illustratori: gli inglesi del XVIII° e del XIX° secolo fino ad uno dei preferiti Randolph Caldecott.
Altre fonti d’ispirazione per la narrazione e il modo di collegare le parole e le illustrazioni sono tratte da: f.lli Grimm, Hans Christian Andersen, Beatrix Potter (vedi qui il nostro post su questa autrice) ed Edward Ardizzone.
Schizzo in libertà ispirato all'opera di Mozart Der Schauspieldirektor, 1987.
Ulteriori insegnamenti giungono anche dalla realtà artistica europea: Gustave Doré, Louis-Maurice Boutet de Monvel, Jean de Brunhoff (l’autore di Babar), Tomi Ungerer (vedi anche per questo autore il nostro post) e André François, da Wilhelm Busch (autore di Max und Moritz, 1865) e Heinrich Hoffmann (il creatore di Struwwelpeter, 1845, noto in italiano come Pierino Porcospino).
Lo stile di Sendak non è uno stile unico, ma si caratterizza per non essere mai ripetitivo e per assumere le caratteristiche ritenute più espressive per i contenuti affrontati nella singola storia.
L'autore ha anche la capacità di assorbire nei suoi lavori altre forme artistiche: letteratura, poesia, musica, pittura, fumetto etc.
Nell'ambito dei picturebooks, si può dire che abbia esplorato tutte le diverse tipologie possibili e ha compiuto frequenti incursioni nel mondo del fumetto con illustri collaborazioni.
La caratteristica che rende però molto attuale e personale il lavoro di Sendak è la trattazione di temi considerati “proibiti” per l'albo illustrato per l'infanzia, quella che mostra l'infelicità, sin dall'infanzia, l'irriverenza, la ribellione e la rabbia.
I suoi bambini si mostrano un sacco divertiti, ma spesso sembrano anche indifesi.
Egli cerca di rappresentare i sentimenti dei bambini o meglio il modo in cui lui ricorda di essersi sentito da bambino.
Sendak ha rappresentato spesso i bambini a testa in giù.
Una posizione che rappresenta una provocazione nei confronti degli adulti, ma anche la voglia e il coraggio di vedere il mondo da un’altra prospettiva.
I bambini di Sendak sono irriverenti, pieni di vita e di rabbia, di curiosità, ma anche molto razionali e riflessivi.
A causa di questo approccio nel rappresentare il mondo infantile, l’accoglienza del pubblico adulto e della critica non sono sempre stati entusiasti nei confronti del lavoro di Sendak, esprimendosi spesso in modo critico e arrivando persino a proibire la diffusione di alcuni suoi libri.
A sua volta il lavoro di Sendak ha influenzato, per loro stessa ammissione, il lavoro di altri scrittori e illustratori contemporanei da Mercer Mayer fino a Claude Ponti, Philippe Corentin, Anthony Browne e Jimmy Liao (vedi qui il nostro post su questo autore).
Nel 2012 lo scrittore e illustratore Brian Selznick, gli ha dedicato il romanzo La stanza delle meraviglie (Mondadori, 2012), da cui nel 2017 è stato tratto anche un film Wonderstruck.
Alcuni libri che abbiamo visionato
(in ordine per anno di pubblicazione della prima edizione non italiana)
STORIE DI ORSACCHIOTTO
Scritto da Else Homelund Minarik, illustrato da Maurice Sendak, I delfini, Bompiani 1997.
Una serie di piccole storie di un orsacchiotto, un cucciolo e della sua mamma, piccoli giochi e grandi interrogativi, gli incontri con gli amici (tra gli altri un gufo, un'anatra, un gatto), la festa di compleanno, la storia della buonanotte, le avventure con papà e dai nonni.
(PRIMA PUBBLICAZIONE 1957)
PAPA ORSO TORNA A CASA
Scritto da Else Homelund Minarik, illustrato da Maurice Sendak, Adelphi, 1961.
Piccolo orso attende trepidante il suo papà, di ritorno dalla pesca e si intrattiene con alcuni dei suoi amici di avventura: un gufo, un gatto, una gallina e un'anatra.
Nella prima avventura Orsetto andrà a pescare con Gufo, immaginando grandi avventure che anche loro vivranno quando saranno grandi.
A casa incontreranno il papà, ma l’aspettativa di trovare una sirena dovrà ridimensionarsi, anche se il papà ha portato un tesoro forse di egual valore.
In Il singhiozzo Orsetto dovrà sperimentare i consigli per smettere di sighiozzare: trattenere il fiato? Un bicchiere d’acqua? La pacca sulla schiena? O lo spavento ...
Il pomeriggio trascorso in compagnia, per un picnic serberà la sorpresa di vedere una sirena vera?
Piccole scene quotidiane per parlare a bimbi piccini e ai più grandicelli.
(PRIMA PUBBLICAZIONE 1959)
NEL PAESE DEI MOSTRI SELVAGGI
Scritto e illustrato da Maurice Sendak, Babalibri, 1999
Nel paese dei mostri selvaggi è la storia di Max un bambino che con indosso un costume da lupo fa un terribile chiasso in casa, viene sgridato e definito "Mostro selvaggio" dalla mamma che lo manda in castigo nella sua stanza senza cena.
Max si ribella e decide di scappare verso il luogo che dà il titolo al libro, diviene il re di un gruppo assortito di strane creature, i mostri, coi quali intraprende una danza sfrenata e liberatoria la "ridda selvaggia"...
Originariamente il titolo dell'albo era Nel paese dei cavalli selvaggi (Where the Wild Horses Are), ma poco prima di iniziare le illustrazioni, Sendak cambiò i termini di "Cavalli selvaggi" con i più ambigui "Wild Things" (Cose selvagge, ambiguità che non si coglie nella traduzione italiana), termini che prendono spunto dall'espressione Yiddish "Vildechaya", usata per indicare i bambini chiassosi.
Anche le figure dei mostri riprendono un tema caro alla tradizione yiddish, infatti Sendak per i comportamenti dei mostri, delle loro danze selvagge, prende ispirazione dagli atteggiamenti bizzarri dei suoi parenti.
Pubblicato nel 1963, Nel paese dei mostri selvaggi fu accolto positivamente da critica e pubblico e ricevette il premio Caldecott Medal, per il migliori libro illustrato americano dell'anno.
Alcuni gruppi di genitori criticarono aspramente la storia, poco propensi a tollerare un bambino che urla contro la propria madre e scappa di casa, mentre altri ne lodarono l'insegnamento positivo: trasformando in maniera produttiva la sua rabbia, Max diventa a sua volta una figura autoritaria per i mostri.
Tuttavia, nel corso degli anni Sendak non hai mai commentato le numerose interpretazioni suggerite dalle sue storie.
Dal libro (Where the Wild Things Are) è stato prodotto un film nel 2009 diretto da Spike Jonze.
Un'inquadratura del film Nel paese delle creature selvagge del 2009.
Costume di scena di un mostro disegnato da Maurice Sendak.
Il presidente Barack Obama, la First Lady Michelle, le loro figlie, Sasha e Malia, e la madre di Michelle, Marian Robinson, si preparano a leggere Where the Wild Things Are di Maurice Sendak ai bambini alla Casa Bianca.
Età di lettura: da 3 anni.
(PRIMA PUBBLICAZIONE 1963)
ZLATEH LA CAPRA E ALTRE STORIE
Scritto da Isaac Bashevis Singer, illustrato da Maurice Sendak, Bompiani, 1978.
Raccolta di fiabe tradizionali ebraiche, rilette dal grande scrittore ebraico Singer ed illustrate da Sendak.
(PRIMA PUBBLICAZIONE 1966)
LA VISITA DI ORSACCHIOTTO
Scritto da Else Homelund Minarik, illustrato da Maurice Sendak, Bompiani, 2000.
Dove Orsetto va dai nonni e Nonna Orsa gli racconta la storia di un piccolo pettirosso ... e Nonno Orso quella di un folletto...
(PRIMA PUBBLICAZIONE 1969)
LUCA LA LUNA E IL LATTE
Scritto e illustrato da Maurice Sendak, Babalibri, 2000.
Ad esempio, in Luca, la luna e il latte (In the Night Kitchen) le illustrazioni di Sendak si ispirano al mondo dei comics americani (in particolare a Little Nemo, il bambino rappresentato nell'albo assomiglia al personaggio del fumetto, a Walt Disney per il nome del protagonista, Mickey, chiaro riferimento a Mickey Mouse)
Questo albo (nella versione inglese) tratta, tra le altre, la questione dell’immigrazione e contemporaneamente la valorizzazione dei prodotti americani che maggiormente hanno attratto l’infanzia dell’autore: New York e i fumetti americani.
Luca si sveglia in piena notte, cade dal suo letto e va a finire dritto in cucina, qui finisce impastato tra la pasta di una torta e quella di una focaccia, e deve costruire un aeroplano di pasta di pane per sfuggire alla cottura in forno.
Forse è la storia di un sogno, ma è anche un'avventura a lieto fine molto originale.
Anche questo è un libro d Sendak che ha suscitato polemiche e censure.
Età di lettura: da 3 a 5 anni.
(PRIMA PUBBLICAZIONE 1970)
CARA MILI
Scritto da Wilhelm Grimm, illustrato da Maurice Sendak, Mondadori, 1989.
Una madre manda la figlia nella foresta per salvarla da una terribile guerra.
La ragazza trova la capanna di un vecchio, che non è proprio un vecchio qualsiasi ... lo serve fedelmente, incontra anche un'altra fanciulla ... forse il suo angelo custode, ma il tempo gioca degli scherzi ... pensa di essere stata in quel luogo per tre anni, ma in realtà ne sono passati trenta e il vecchio le dice che è arrivato il tempo in cui lei ritorni da sua madre anziana con un bocciolo di rosa ...
Età di lettura: da 5 anni.
(PRIMA PUBBLICAZIONE 1988)
Scritto e illustrato da Maurice Sendak, Babalibri, 2000.
Lo stile di rappresentazione scelto dall’illustratore esprime già alcuni contenuti della storia.
Ad esempio, in Luca, la luna e il latte (In the Night Kitchen) le illustrazioni di Sendak si ispirano al mondo dei comics americani (in particolare a Little Nemo, il bambino rappresentato nell'albo assomiglia al personaggio del fumetto, a Walt Disney per il nome del protagonista, Mickey, chiaro riferimento a Mickey Mouse)
Questo albo (nella versione inglese) tratta, tra le altre, la questione dell’immigrazione e contemporaneamente la valorizzazione dei prodotti americani che maggiormente hanno attratto l’infanzia dell’autore: New York e i fumetti americani.
Luca si sveglia in piena notte, cade dal suo letto e va a finire dritto in cucina, qui finisce impastato tra la pasta di una torta e quella di una focaccia, e deve costruire un aeroplano di pasta di pane per sfuggire alla cottura in forno.
Forse è la storia di un sogno, ma è anche un'avventura a lieto fine molto originale.
Anche questo è un libro d Sendak che ha suscitato polemiche e censure.
(PRIMA PUBBLICAZIONE 1970)
CARA MILI
Scritto da Wilhelm Grimm, illustrato da Maurice Sendak, Mondadori, 1989.
Una madre manda la figlia nella foresta per salvarla da una terribile guerra.
La ragazza trova la capanna di un vecchio, che non è proprio un vecchio qualsiasi ... lo serve fedelmente, incontra anche un'altra fanciulla ... forse il suo angelo custode, ma il tempo gioca degli scherzi ... pensa di essere stata in quel luogo per tre anni, ma in realtà ne sono passati trenta e il vecchio le dice che è arrivato il tempo in cui lei ritorni da sua madre anziana con un bocciolo di rosa ...
(PRIMA PUBBLICAZIONE 1988)
BRUNDIBAR
Adattamento, nella forma di albo illustrato dell'opera omonima, di Tony Kushner, illustrato da Maurice Sendak, edito da Michael di Capua/Scholastic.
L'opera e il libro parlano di Aninka e Pepicek, fratello e sorella orfani di padre per via della guerra.
La loro madre è malata e il dottore dice loro che per riprendersi necessita di latte.
Purtroppo sono una famiglia povera ed essendo senza soldi i ragazzi decidono di cantare nella piazza del mercato per raccogliere i fondi necessari.
Il perfido suonatore d'organetto Brundibár (che viene rappresentato con dei tratti come Hitler) li caccia via con l'aiuto dei venditori ambulanti (gelataio, lattaio e panettiere) e di un poliziotto.
I fratelli Aninka e Pepicek però con l'aiuto di alcuni amici un coraggioso passero, un astuto gatto, un saggio cane e dei bambini del paese, cacceranno Brundibár, e potranno cantare nella piazza e guadagnare abbastanza soldi per comprare alla mamma il latte.
Nel 2005 il libro viene trasformato in una produzione teatrale completa dell'opera, con il libretto di Tony Kushner adattato da quello di Hoffmeister e le scenografie di Sendak.
Età di lettura: da 8 anni.
(PRIMA PUBBLICAZIONE 2004)
L'opera e il libro parlano di Aninka e Pepicek, fratello e sorella orfani di padre per via della guerra.
La loro madre è malata e il dottore dice loro che per riprendersi necessita di latte.
Purtroppo sono una famiglia povera ed essendo senza soldi i ragazzi decidono di cantare nella piazza del mercato per raccogliere i fondi necessari.
Il perfido suonatore d'organetto Brundibár (che viene rappresentato con dei tratti come Hitler) li caccia via con l'aiuto dei venditori ambulanti (gelataio, lattaio e panettiere) e di un poliziotto.
I fratelli Aninka e Pepicek però con l'aiuto di alcuni amici un coraggioso passero, un astuto gatto, un saggio cane e dei bambini del paese, cacceranno Brundibár, e potranno cantare nella piazza e guadagnare abbastanza soldi per comprare alla mamma il latte.
Nel 2005 il libro viene trasformato in una produzione teatrale completa dell'opera, con il libretto di Tony Kushner adattato da quello di Hoffmeister e le scenografie di Sendak.
(PRIMA PUBBLICAZIONE 2004)
COME SEMPRE BUONA LETTURA!!!
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